lunedì 11 ottobre 2010

Brother in love

Guardami in faccia, fratello
[...]
ho bisogno d'amore
ti prego dammelo se ancora ce n'è
in questo mondo sento troppi "perché"
alza gli occhi e guarda chi hai di fronte
e poi dammi calore
in questo freddo delle strade finché
ne avrò abbastanza ancora dentro di me
per scaldare tutte le parole.

Adesso capisco cosa scattava nel cervello di mia madre quando mi diceva che ero troppo giovane per trovarmi un moroso, che quello non andava bene per me. Non lo faceva per mettersi contro di me. Oddio, sì. Lo faceva apposta, sì. Ci provava un gusto particolare a parlare male di lui, specialmente dell’ultimo. Ma lo faceva perché a quanto pare aveva inquadrato la situazione. E mi rendo conto che ora mi sto comportando esattamente come lei. Marco è in lovv, a quanto pare, e tutti i giorni mi ripete quanto siano fighe due tizie che si chiamano ummm…una Serena e l’altra non mi ricordo. Quella che non mi ricordo è una coi capelli arancioni che fa il classico. L’altra è all’Alberti in (mi pare) 1hlt. Così a occhio non mi paiono delle brave persone nessuna delle due. Tra l’altro, dettaglio insignificante, hanno entrambe il moroso. Ma quella è una questione marginale. Insomma, è da quando ha iniziato la scuola che gli dico di no, no e ancora no, di non badarle, che sono tutte delle vacche, cambia solo la misura del campanaccio e la lunghezza della coda. E all’inizio pensavo di dirlo solo con la parte di cervello gelosa come una scimmia. Invece oggi pomeriggio Beppe è partito dagli insiemi e sottoinsiemi per finire a parlare dell’amore. Non so se Marco gli avesse buttato l’argomento così parlando del più e del meno o se Beppe già sapesse qualcosa. Io sono arrivata a metà lezione. Mi sono seduta sul tavolo accanto al fra, con il piede sulla sua sedia e il ginocchio a fargli da schienale, ad ascoltare quelle sante parole. E quante pacche bisogna prendere nella vita, prima di rendersi conto che la strada è sbagliata. Che il ragionamento che fai è sbagliato, che le femmine sono femmine, e che i maschi sono maschi, che chi ama e non si chiude, non smette di cercare l’incontro con le altre persone non invecchia. C’è gente che è già vecchia a vent’anni perché ha perso la voglia di fare, perché ha mandato tutto a farsi fottere, e solo dopo si rende conto di quanto è stata cretina. Ma quante botte. Quante braghe sbregate a cadere in ginocchio. È che a sentirlo dire non ci credi. È che quando mia madre cercava di mandarmi sulla retta via io non la ascoltavo. È che ora, che sono io a cercare di imporre la retta via a lui, non funzionerà e lo so. Perché alla fine cos’ha, quattordici anni? Io a quattordici anni ero fissata che non c’era caso di farmi togliere dalla testa una-certa-persona che poi ho dovuto per forza rimuovere. E poco importa che mia madre mi dicesse che ero troppo giovane. E importa ancora meno che sia stata male due anni. Devi sbatterci addosso. Non importa se tua sorella grande, che ha sbattuto in parecchi muri, ti mette in guardia, se ti dice che no. Dopotutto lei è solo gelosa come una scimmia, no? Si vede da come ti coccola.

1 commento:

  1. oh, mi sono ricordata il nome di quella coi capelli arancioni. carlotta, si chiama.

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