lunedì 17 gennaio 2011

Recensioni: Volo nella notte

Ho appena finito di leggere due libri della biblio di Ponte. Ci sto dando dentro perché tra quattro giorni scade il prestito, e non sia mai che io non riporto i libri in tempo. Non vado spesso in biblio a Ponte per due principali motivi. Numero uno: a piedi è troppo lunga, in bici d'inverno mi congelo prima di metà strada e d'estate arrivo annegata e in macchina devo fare ottomila manovre per uscire dal parcheggio e l'incrocio per tornare a casa è anche in salita (e partire in salita è una delle peggiori cose che ci siano). Numero due: ha una stanza sola (più lo sgabuzzino del bibliotecario) con due tavoli e scaffali tutto attorno, e i bochie delle medie vanno a studiare e fanno un baccano bestiale. Almeno da noi quelli che vengono a "studiare" (le virgolette sono sempre d'obbligo) si chiudono nell'ultima stanza. Comunque, torniamo ai libri.

Attenzione: anticipazioni sulla trama del libro.
Il primo, è Volo nella notte di Frances Hardinge. Secondo ciò che è scritto in copertina, dovrebbe trattarsi di una storia ambientata in un mondo in cui i libri sono proibiti. Il che, è inesatto. A Mandelion sono proibiti solo i libri non stampati ed approvati dalla gilda dei Rilegatori, i quali (ovviamente) puniscono chiunque cerchi di sgarrare. E proprio per questo hanno assunto Eponymous Clent, uno strano personaggio, per fare da agente segreto e scoprire chi sia che a Mandelion gestisce una pressa da stampa illegale che sforna regolarmente volantini non approvati dai Rilegatori.
Mosca Mye, una ragazzina orfana che vive fuori Mandelion, in un paese dal buffo nome di Chough, sente parlare Clent e resta affascinata da come usa le parole. Esatto, dalle parole. Perché Mosca, oltre ad essere sufficientemente strana da andare in giro con un'oca in braccio (per non parlare del nome che porta, ma quello è un altro discorso), è la figlia del famoso Quillam Mye e, cosa ancor più importante, sa leggere! Liberato quindi il signor Clent, che era stato imprigionato, Mosca si propone di fargli da segretaria pur di farsi portare con lui nel viaggio. Ma Mosca non ha idea di ciò a cui sta volontariamente andando incontro. A Mandelion il Duca è completamente fuori, fissato con le simmetrie, e la sorella, Lady Tamarind, cerca di muoverne i fili. Il tutto non è sufficiente, perché a Mandelion chi comanda veramente è la gilda dei Fabbri, che lady Tamarind cerca di contrastare in tutti i modo l'ultimo dei quali è un coccodrillo.
Accade quindi che Mosca, andando in giro per la città a fare commissioni per i suoi vari padroni (Clent e anche Lady Tamarind, che l'ha assunta come spia) scopra una scuola illegale di Radicalie poi, cercando di venire a capo di alcune situazioni intricate, trovi anche la famosa pressa da stampa, di proprietà non dei radicali ma nientemeno che del capo degli Uccellatori. A questo punto del libro, cercando ancora di seguire tutti i fili, mi stava venendo mal di testa. Ma andiamo avanti. Gli Uccellatori sono una specie di setta religiosa, chiamiamoli così, che avevano preso il sopravvento anni prima e che avevano mandato al rogo tutti i rappresentanti delle altre religioni. Una specie di inquisizione, fate conto. E chi è il capo degli Uccellatori? Tenetevi forte: Lady Tamarind! A questa rivelazione, i miei nervi hanno definitivamente ceduto. Tuttavia, tutto è bene quel che finisce bene, anche se non sono sicura che il libro sia veramente finito all'ultima pagina. Va così di moda continuare con un altro libro anche una storia apparentemente conclusa.

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