venerdì 27 gennaio 2012

Giornata della memoria

Sapete, sarebbe bello aprire questo post con una frase di quelle evocative, di quelle che ti calano subito nella serietà della situazione, tipo una citazione da un libro di Primo Levi, ma non ne ho letto nessuno. Potete biasimarmi, se volete, ma la verità è che non mi piace pensare a cosa hanno passato tutte quelle persone nei campi di concentramento, e in generale quelle che hanno vissuto nel periodo della guerra. Se posso evitarlo, non leggo libri che trattano di quell'argomento e ho evitato accuratamente Primo Levi e Anna Frank e tutti gli altri. Con questo non intendo dire che me ne frego, sia chiaro. Recentemente ho letto Il bambino con il pigiama a righe, e vi giuro che mi è bastato.
Ieri una ragazzina delle medie mi ha detto: "sai, domani è la giornata della memoria, forse non facciamo neanche il compito di matematica, perché dobbiamo guardre un film". Della serie, l'importante è non fare il compito, quanto al film, mi farò un sonnellino. Credo, tra l'altro, che vedranno come al solito La vita è bella, perché lo vedono tutti gli anni. E credo che, come al solito, a undici anni non capiranno niente, e non piangeranno come sarebbe giusto fare pensando allo scempio che hanno compiuto nei campi di concentramento. Forse, e dico forse, capiranno quando saranno più grandi. Intanto, schivano il compito di matematica. Per il momento, è quello che conta.

Mille punti! Da schiantare dal ridere! Primi! Si torna a casa col carro armato!

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