martedì 18 settembre 2012

Medicina e dintorni

Su Italia 1 stanno replicando E.R. Alcune mattine che avevo la forza di tirarmi su dal letto mi sono anche alzata appositamente per guardarlo, dato che hanno avuto la malaugurata idea di trasmetterlo alle 8.45 (e secondo me inizia anche prima, dato che stamattina ho acceso alle 8.42 ed era già iniziato). E.R. è sempre stato il mio telefilm preferito, fin da quando avevo sette anni, che ancora prima che iniziasse iniziavo a tremare e a volte mi veniva anche da vomitare (penso in previsione del sangue che avrei visto) ma dovevo guardarlo. E prima che ve lo chiediate, a casa mia i telefilm si guardano se li guarda mio padre, e quindi lui lo guardava e io mi fermavo perché mi piaceva. All’epoca ero anche innamorata di Carter (e poi, chi non lo era?). Sì, c’era anche Clooney ma probabilmente a sette anni lo trovavo troppo vecchio. Carter, essendo tirocinante al terzo anno, avrebbe dovuto avere, non so, ventuno, ventidue anni.
Perché ve lo sto raccontando? Perché metà di me ha sempre voluto fare medicina. Forse avrebbe potuto essere davvero la mia strada, è una cosa che mi interessa, ma ho troppa paura di ammazzare qualcuno. E lo so qual è la replica ovvia: vai a fare una specializzazione “pulita”, tipo dermatologia. Ma la dermatologia non mi interessa. E ve lo dico sul serio, perché di dermatologi ne ho passati vari durante la fase di acne adolescenziale (alla faccia dell’adolescenza, i brufoli in faccia mi sono durati dalla quinta elementare alla seconda superiore, e avreste dovuto vedere che campo minato) e alla fine non fanno quasi niente. Ti danno un’occhiata, ti scrivono la ricetta. A volte non si mettono neanche i guanti. Non so, forse mi sarebbe potuta interessare pediatria. Ma a dirvi il vero a me piace molto il cervello e come funziona. Non so, forse neurologia poteva essere una scelta azzeccata.
E poi, vi dirò, ammazzerei per potermi mettere una di quelle divise verdi da dottori. Vi giuro, l’ho sempre sognata.

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