domenica 29 settembre 2013

Ridere e morire

C'è un verso di una canzone che dice "e mi vien da ridere mentre mi sento morire" (è del Teatro degli Orrori, ma non chiedetemi il titolo perché non li ascolto, l'ho sentita per caso). Questo è esattamente come ti senti mentre passi del tempo con gente che ti piace ma che prenderesti a calci nel sedere per quello che combinano.
L'altra settimana ho rivisto dopo anni (letteralmente) il primo ragazzo che mi è piaciuto, quando ero alle medie. Ero ferma a chiacchierare poco fuori dalla biblio con una tipa e lui è passato in macchina con sua madre, ci ha viste, l'ha fatta fermare ed è sceso a salutarci, perché adesso sta a Londra. E io pensavo che dicesse tipo "ehi, raga, come vi va", invece è venuto da me ad abbracciarmi e darmi due baci, e io ho pensato per un secondo che una cosa del genere sarebbe dovuta succedere dieci anni fa, non ora che non me ne importa più niente.
Dicono che il cuore si spezza una volta sola, che tutte le altre sono solo graffi. Ma dimenticano di dire che fanno male da morire lo stesso, come quando ti tagli con la carta, che brucia da matti e non vuole passare mai.
La verità è che tutti i ragazzi che mi sono piaciuti nella vita, se li sono sempre presi delle altre, perché io ero solo l'amica a cui raccontare le cose, quella che stava a sentirli, quella a cui nessuno ha mai fatto i dispetti (anche se delle volte l'avrei davvero gradito). Io sono quella a cui raccontano cosa succede, quella che ascolta e non dice mai "porcatroia, non lei, devi venire a baciare ME, che se non altro me lo merito di più". Voi non avete idea di quante volte ho meditato di esplodere e non l'ho mai fatto. Così ora mi sta bene, rido e muoio un po' ogni giorno.

1 commento:

  1. Mmm, kat, mi dispiace... comunque io credo che presto o tardi, proprio perchè te lo meriti di più, troverai quello che vorrà sempre e solo baciare te. Non può mica andare così sempre! ;-)

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