domenica 12 luglio 2015

L'estate addosso

Prima che il vento si porti via tutto
e che settembre ci porti un strana felicità,
pensando a cieli infuocati,
ai brevi amori infiniti
respira questa libertà.

Stavo ascoltando questa canzone di Jovanotti (che non riesco a capire come sia possibile che uno a cinquant'anni non sia ancora capace di dire la S) e mi è sorto un pensiero random della domenica, una cosa tipo: perché l’estate è equiparata al mare? Io personalmente odio il mare. Probabilmente è perché al sole mi ustiono e divento color aragosta e perché nuoto più o meno come un ferro da stiro (pensate a come può nuotare bene un ferro da stiro, e avrete una chiara idea di come nuoto io). E soprattutto, perché passa questa idea che l’estate sia una specie di stagione libera e dissoluta in cui uno fa tutto quello che gli passa per la testa e si innamora come mai prima nella sua vita e cose così? Tra l’altro, pensateci bene, questo genere di cose io non riesco a immaginarmi di farle in montagna. Sarà che in montagna sei vestito e che ad andare su e giù per i sentieri non ti resta tempo per fare il cretino la sera, vuoi solo arrotolarti nel letto come un cotechino e dormire per sempre.
Anche se, a dire il vero, non riesco a immaginarmi neanche di farle al mare, ma forse qusto è un problema mio.

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